
Lo stato di salute di Paolo VI si deteriorò da allora progressivamente e tre mesi dopo, il 6 agosto 1978 anch'egli si spense nella residenza di Castel Gandolfo. Lasciò dopo la sua morte un bellissimo testamento (reso noto il 10 agosto) nel quale confida le sue paure, la sua esperienza di vita, le sue debolezze, ma anche le proprie gioie per una vita donata al servizio di Cristo e della Chiesa. Chiese un funerale sobrio, senza riti particolari. Lasciò scritto infatti circa i suoi funerali:
« [...] siano pii e semplici [...] La tomba: amerei che fosse nella vera terra, con umile segno, che indichi il luogo e inviti a cristiana pietà. Niente monumento per me. »
( Paolo VI, Testamento)
« [...] siano pii e semplici [...] La tomba: amerei che fosse nella vera terra, con umile segno, che indichi il luogo e inviti a cristiana pietà. Niente monumento per me. »
( Paolo VI, Testamento)

Fino ad oggi, tutti i successori di Paolo VI furono elevati al rango cardinalizio proprio da questo Pontefice: Albino Luciani (15 dicembre 1969), Karol Wojtyla (26 giugno 1967), e Joseph Ratzinger (27 giugno 1977).
Con queste parole hanno ricordato l'illustre predecessore:

( Giovanni Paolo I, Udienza generale, 6 settembre 1978)

( Giovanni Paolo II, Angelus 3 agosto 1980)
« Tutta la vita di questo “servo dei servi di Dio” fu un pellegrinaggio, un’aspirazione, nella fede, a ciò che è infinito e invisibile: a Dio, che è invisibile e che si è rivelato a noi in Gesù Cristo, suo Figlio. Fu un’aspirazione alla eternità. Paolo VI seguì la chiamata di Cristo; camminò per la via della fede indicatagli da lui e su questa via guidò gli altri [...]. In questa aspirazione spirituale vigilò con la vigilanza di un servo fedele. Tutta la sua vita ha dato testimonianza di questa aspirazione e di questa vigilanza. »
( Giovanni Paolo II, Angelus 10 agosto 1980)
« [...] Paolo VI, come sapete, nelle ore della sera di quel 6 agosto 1978, si addormentò nel Signore. Lo ricordiamo in questo anniversario con animo grato a Dio, che ne ha fatto dono alla sua Chiesa negli anni tanto importanti del Concilio e del dopo Concilio. »
( Benedetto XVI, Angelus 6 agosto 2006)
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